Narra Onorio Pugi,canonico di san Lorenzo in
Firenze:
«Nel settembre 1921 una giovane madre di tre bambini fu colpita da una grave
malattia interna, accompagnata da dolori acuti che la ridussero a completa
immobilità; il minimo movimento provocava un raddoppiamento di sofferenze.
Gli specialisti consultati proposero un'operazione che sarebbe stata assai
dolorosa e che non avrebbe avuto altro risultato che conservarla in vita
lasciandola nella completa inazione.
Fu allora che visitando la malata le portai un opuscolo relativo a suor Teresa
di Gesù Bambino, e una sua reliquia, consigliandola di fare una novena a quella
potente santa. La malata cominciò subito le preghiere e, ogni volta che le
recitava, le sembrava, a quanto mi confessò, di sentire la presenza invisibile
di un essere che la circondava con tenera protezione, e perfino si sentiva
qualche volta pervasa di un profumo di rose.
I dolori diventavano sempre più acuti; uno dei professori già consultati fu di
nuovo chiamato, ma non fece che ripetere la diagnosi antecedente: urgeva
un'operazione.
Questa sentenza penosa non fece che raddoppiare e rendere più ardente la
confidenza della signora X... verso suor Teresa di Gesù Bambino e la scongiurò
di venire in suo soccorso. Ora in quella notte stessa, verso la mattina, ella
sentì a un tratto la presenza soprannaturale della sua celeste protettrice e
vide apparire una luce sfolgorante. La piccola santa aveva con sé delle rose e
le disse: "Sono regina in cielo".
Nel medesimo tempo il dolce profumo dei fiori celesti che la santa portava in
mano riempì tutta la stanza. Immediatamente le sofferenze sparirono, la malata
nelle ore mattutine lasciò il letto, dandosi durante tutto il giorno alle
faccende domestiche e facendo la sera, con i suoi, una lunga passeggiata; e
tutto ciò si ripeté nei giorni che seguirono [...].Da quell'epoca ella non
conserva alcunissima traccia delle passate sofferenze».
Così scriveva il canonico il 16 giugno 1922. Pioggia di rose - Guarigioni,
Milano 1923, pp. 87-88.