La Madre Maria Caterina Dien delle suore
Amanti della Croce, del Tonchino, morta in concetto di santità nel 1944,
ricevette visite di parenti defunti.
Prima della sua entrata in convento, un giorno che aveva moltiplicato le visite
alla chiesa parrocchiale per guadagnare le indulgenze applicabili ai defunti,
sua madre le si fece vedere per ringraziarla di averla aiutata a uscire dal
Purgatorio e salire in cielo. Assai più tardi, il 29 maggio 1927,la madre le
apparve di nuovo,come ella racconta nella seguente lettera:
«Ieri sera, mentre mi davo la disciplina, vidi una persona di una beltà
risplendente, somigliante a mia madre allorché mi apparve prima di entrare in
religione; stava vicino a me. Quando terminai di darmi la disciplina, mi volsi
verso di essa per vederla bene e la riconobbi chiaramente. Ma non ebbi il tempo
di indirizzarle la parola che già ella si era avvicinata assai e mi disse:
"Figlia mia, grazie alle tue preghiere io sono in cielo da molto tempo. Quanto a
tuo padre, Dio lo ha lasciato vivere fino al presente. Ma egli non si interessa
per niente della sua anima. Non pensa che agli affari di questo mondo...Ti stia
a cuore di pregare di più per tuo padre. Dio attende da te preghiere pressanti
per fare diventare tuo padre fervente, e ciò sarà tutto a profitto del suo
villaggio. Ho compassione di tuo padre e vorrei parlargli di tutto questo. Ma io
non posso.Anche a te non posso dire di più.Per conto tuo sii coraggiosa e
profitta assai delle grazie che Dio ti concede".Dopo queste parole mia madre
disparve».
De Cooman, Le diable au couvent, Paris 1962, p. 105.