Durante la persecuzione contro i cristiani in
Cina nell'anno 1900, il catechista Mattia Likui-hoa, di trentasei anni, cominciò
ad aver paura e a pensare di prendere la tessera di apostasia per salvare i
cristiani; si mise a trattare della cosa con alcuni dei cristiani che sembravano
più tiepidi. Era presente il figlio che, udite le parole del padre, gli disse:
- Ora è il tempo di lottare per la fede, e tu tratti di apostatare?
Udendo questo, il padre si adirò e volle colpirlo con un sasso; ma il figlio
fuggì.
Mattia persistette nel proposito di apostatare, e già aveva scritto i nomi di
alcuni (sebbene costoro fossero contrari); e uscì poi per andare al tribunale.
Giunto all'angolo della via dove stava un mucchio di rottami della chiesa
demolita, gli venne incontro un vecchio dall'apparenza del vescovo Grassi (già
martirizzato con altri), il quale, posandogli una mano forte sulla spalla e con
tono severo, gli disse:
- È questa la tua fede? Tu catechista insegni in questo modo agli altri? Ora che
la porta del Paradiso è aperta davanti a voi, non volete entrare?...
Ciò detto, scomparve.
Mattia, atterrito, tornò subito dai cristiani e, gettandosi in ginocchio davanti
a tutti, domandò perdono dello scandalo dato e narrò la visione del vescovo.
Allora tutti a una sola voce cominciarono a recitare l'atto di contrizione per
Mattia, pregando il Signore di perdonargli il peccato.
Il fatto servì a una maggiore conferma di tutti nella fede, e lieti aspettavano
la morte. Non abbiamo motivo di dubitare di questa apparizione del vescovo
Grassi. Più di dieci testimoni, tuttora viventi (siamo nell'anno 1910),
affermano di avere udito il racconto del fatto prodigioso dalla bocca dello
stesso Mattia, che si esprimeva piangendo. Né si può sospettare che Mattia si
sia illuso, o abbia voluto narrare una grossa menzogna per ingannare gli altri.
Se fossimo in dubbio, il martirio che egli subì con fortezza ci conferma la
verità dell'apparizione.
Dai Processi per la beatificazione dei Servi di Dio Grassi, Fogolla, Fontosati,
vescovi.