Don Amorth:C’è bisogno di riconoscimento ufficiale? - articolo tratto dall'Eco di Maria

E’ stato chiesto a Don Amorth che cosa pensa la Chiesa su queste lacrimazioni di statue e se non gli pare eccessivo il riserbo dei nostri prelati.

D.Amorth: Per me non è necessario che l’autorità acclesiastica intervenga. Ha ragione il Card.Ratzinger a dire che questi fatti non aggiungono niente alla fede, perché la nostra fede non è basata sulle Madonne che piangono, ma sulla Parola di Dio. Questa è la verità. Però è anche vero che esistono i miracoli, e Gesù ne ha sempre compiuti nella storia della Chiesa, come conferma della Parola di Dio: anche oggi i santi vengono canonizzati (e quanti ce ne sono ora!) perché hanno compiuto dei miracoli. Io sono d’accordo con l’indirizzo della Chiesa dei primi secoli, quando le apparizioni mariane e i fatti miracolosi non ricevevano nessun riconoscimento ufficiale: era il popolo che, con il suo culto, dava valore a quel fatto. P.es. le apparizioni di Monte Berico a Vicenza non hanno mai avuto l’approvazione, eppure da secoli tutto il popolo va a pregare la Madonna. Così dicasi di Caravaggio; però anche lì tutto il popolo va a pregare. Neanche per l’apparizione della Madonna alle Tre Fontane (1947) il Vicariato di Roma ha istituito commissioni per stabilire i fatti. Non si è mai preoccupato, però ha visto che la gente andava a pregare in quel luogo e vi ha messo dei sacerdoti che guidassero la preghiera. E sono andati lì a celebrare la Messa tanti Vescovi e Cardinali: ecco, l’approvazione è venuta di per sé. A me sembra un buon sistema: noi ci siamo troppo abituati a volere l’approvazione ufficiale: a mio parere non è necessaria... Così è successo anche al Divino Amore, dove un uomo salvato dai cani rabbiosi per intercessione di Maria, ha dato origine a una continua preghiera in quel luogo, al punto che è diventato il Santuario mariano più noto nei dintorni di Roma: ecco, la sensibilità del popolo di Dio ha il suo peso. E le Madonne che lacrimano? C’è d’aver paura? No, la Mamma ci chiama solo e sempre alla conversione. E’ un preannuncio di avvenimenti dolorosi? No, è un metterci in guardia per evitarli... La fede del popolo di Dio è una prova di infallibilità. Oggi siamo troppo razionalisti

Altra domanda: Perché questo non lo pensano anche i nostri prelati?

Don Amorth: Anche qui non generalizziamo. Come vedete, Mons.Grillo ha pressoché autenticato le lacrime di sangue , disponendo che la Madonnina venisse esposta al pubblico e protetta [ciò che poi non fu fatto per il sequestro, ecc.]... Credo che sia giusto dare importanza all’iniziativa del popolo di Dio, perché anche questa è una strada di infallibilità, come ci ricorda anche il Concilio. Naturalmente con l’espressione “popolo di Dio” intendo dire tutti, anche i sacerdoti e i Vescovi. Ecco, questa è una via attraverso la quale parla lo Spirito Santo. Si dice che il razionalismo sia entrato troppo nelle alte sfere della Chiesa: purtroppo è vero! Ci dobbiamo scuotere da questo razionalismo e ritornare alla semplicità del Vangelo e dei primi cristiani che pregavano così: Signore, stendi la mano perché si compiano guarigioni, miracoli e prodigi nel nome di Gesù in maniera che si creda (cfr At 4,29-30). Così pregava il primo popolo cristiano. Non aveva paura dei miracoli o delle apparizioni - adesso sembra quasi che diano fastidio! - No, li chiedeva a conferma però della Parola di Dio. Oggi la Chiesa è prudente, forse esagerando, perché ha paura che la gente, inclina al sensazionale, guardi al fatto con un senso di curiosità, ma non con lo spirito di conversione e di preghiera. (Al gruppo Regina della Pace, Roma 25.03.’95) Apertura, non scetticismo - “...Io mi sento in sintonia con la pietà popolare. Il popolo è scandalizzato di fronte allo scetticismo diffuso, anche di qualche teologo. Se Dio ci manda sua Madre e noi ci voltiamo dall’altra parte, questo è disprezzo per le più tenere attenzioni di Dio verso l’umanità. No, se noi ci chiudessimo di fronte a questi segni, mostreremmo insensibilità a una possibile rivelazione di Dio... Dobbiamo ritenere che Maria voglia dirci che nella Chiesa e nel mondo c’è qualche cosa di intollerabile: perché sia scossa la coscienza cristiana. E’ una forma di profezia: la Vergine vuol preparare la Chiesa alle difficoltà del futuro (P.Stefano De Fiores, presidente Associazione mariologica in Avvenire 28.03.’95).