Alcune domande a don Amorth

1. Se viene fatto un maleficio ad uno che è in grazia di Dio o ad uno che non è in grazia di Dio, c’è differenza?
R. Chi è in grazia di Dio è protetto, è corazzato. Si pensi, ad esempio, a quanto afferma S.Giovanni (cfr 1Gv 5,18): Chi è generato da Dio non pecca e Dio lo custodisce al punto che il demonio non lo tocca. Potranno esserci eccezioni permesse da Dio, per una maggiore santificazione della persona, come è accaduto a vari santi che sono stati tormentati e percossi dal demonio. Ma in generale, chi vive in grazia di Dio è protetto, non deve temere. Dobbiamo temere solo chi può uccidere l’anima, come ci ammonisce il Vangelo.

2. Si dice che solo il sacerdote nominato dal Vescovo ha l’autorità dalla Chiesa di esorcizzare e solo a lui spetta il nome di esorcista. Gli altri sacerdoti possono esorcizzare privatamente?
R. Solo il sacerdote esorcista (mai un laico) può amministrare l’apposito sacramentale, che coinvolge l’autorità della Chiesa ed è preghiera pubblica. Gli altri sacerdoti, e pure i fedeli, possono recitare preghiere di liberazione, conforme al mandato di Cristo: Coloro che crederanno in Me, nel mio nome cacceranno demoni (cfr. Mc 16,17). Si tratta di preghiere private, anch’esse efficacissime se pronunciate con fede. Non richiedono nessuna autorizzazione e possono essere scelte o improvvisate liberamente, perché non sono vincolate a formule particolari.

3. Le preghiere di liberazione possono essere sempre fatte, o vanno escluse nei casi in cui una persona si affida ad un esorcista? Possono essere recitate da singoli, o solo da gruppi preparati a questo?
R. Le preghiere di liberazione si possono sempre fare. Anche se una persona viene regolarmente esorcizzata da un sacerdote è di grande utilità che riceva pure preghiere di liberazione. Soprattutto è utile che sia aiutata a percorrere un cammino di preghiera e di istruzione cristiana. Certamente è più efficace la preghiera di un gruppo preparato, che sappia compiere queste preghiere con fede e osservando le prescrizioni date dalla Congregazione per la Dottrina della Fede. Ma anche i singoli possono fare preghiere di liberazione.

4. Si sente parlare spesso di certi laici che hanno il carisma della liberazione e che esorcizzano senza nessuna autorizzazione. Come ci si deve comportare?
R. Se una persona ha dallo Spirito il carisma della liberazione, ha più forza di un esorcista; benché, sia chiaro, non faccia esorcismi ma preghiere di liberazione. La Lumen Gentium, al n.12, precisa che spetta all’autorità ecclesiastica la verifica dei carismi e regolarne l’uso. Certo un primo discernimento deve essere fatto dal nostro buon senso, e un secondo discernimento dai sacerdoti, come suggerisce il S.Padre nell’ Esortazione Pastores dabo vobis. Siamo pieni di sedicenti carismatici, per cui l’equilibrio, la prudenza, il buon senso ci debbono offrire i primi suggerimenti su come comportarci.

5. Tanti gruppi sono costretti a riunirsi in case private. Le persone che vi abitano possono subire conseguenze dalle preghiere di liberazione o dagli esorcismi fatti in casa loro?
R. No. Non esistono contagi, né sulle persone né sui luoghi. Ed è grande carità prestare i propri locali per le preghiere di ogni tipo, anche per quelle di guarigione o per esorcismi, quando per questi non si trovano al momento locali più opportuni: normalmente essi vengono amministrati in Chiese, in sagrestie o in locali adiacenti a Chiese.

D. Gabriele Amorth