Una liberazione a Medjugorje
Racconto tratto dal libro "Nuovi racconti di un esorcista" di Don Gabriele Amorth
Una madre di famiglia, di un paesetto
siciliano, soffre da vari anni perché affetta da possessione diabolica. Si
chiama Assunta. Anche alcuni dei suoi familiari pare che abbiano disturbi fisici
causati da vendette di Satana. Dopo alcuni anni di peregrinazioni presso vari
medici, che trovano Assunta sanissima, la sofferente bussa alla porta del
proprio vescovo. Questi, esaminato il caso, l'affida a un esorcista, che viene
aiutato da un gruppo di preghiera che, per ottenere il buon esito, prega e
digiuna. Anch'io, assistendo agli esorcismi, mi rendo conto che si tratta di un
caso molto grave, per cui propongo al marito di portare la moglie a Medjugorje.
Dopo qualche esitazione (in quella famiglia nessuno conosceva i fatti di
Medjugorje) la decisione è presa e si parte.
Arriviamo la domenica 26 luglio 1987. Assuna si sente già male appena pone i
piedi per terra, scendendo dalla macchina. P. Ivan, il superiore dei
francescani, non ci dà nessuna speranza di aiuto: specie nel periodo estivo il
loro lavoro è massacrante. Propongo di portare Assunta in chiesa; penso che il
demonio non ha nessuna intenzione di manifestarsi. Il giorno dopo saliamo sul
Podbrdo, la collina delle apparizioni, recitando il rosario. Anche qui non
accade niente di particolare. Scendendo, ci fermiamo davanti alla casa di Vicka,
dove già c'è molta gente. Ho anche il tempo di dire a Vicka che c'è con noi una
donna indemoniata, di nome Assunta. Ed è Assunta che corre subito verso Vicka e
l'abbraccia, scoppiando in lacrime. Vicka l'accarezza sul capo. A questo gesto
il demonio si manifesta: non può tollerare la mano della veggente. Assunta si
butta a terra, urlando in una lingua sconosciuta. Vicka la prende per mano con
delicatezza e raccomanda ai presenti, sconcertate: << Non piangete, ma
pregate>>.
Tutti pregano con forza, giovani e vecchi; s'intrecciano preci in varie lingue
perchè i pellegrini sono di diverse nazioni; è una scena biblica. Vicka asperge
Assunta con acqua benedetta e poi le chiede se si sente meglio. La donna fa
segno di sì con la mano. Pensiamo che si sia liberata e ci scambiamo sguardi di
gioia. Il demonio caccia fuori un urlo spaventoso: aveva finito di andarsene
perché smettessimo di pregare. Riprendiamo con più ordine, intonando il rosario.
Un signore alza le mani e le tiene verso le spalle di Assunta, ma da lontano; il
demonio non resiste a quel gesto, per cui Assunta urla e si dimena; occorre
trattenerla perché vorrebbe scagliarsi contro quell'uomo. Interviene un
giovanotto alto e biondo, occhi azzurri, che con grande forza lotta col diavolo.
Capisco appena che gli impone di assoggettarsi a Gesù Cristo, ma è tutto un
dialogo serrato, in inglese; Assunta non sa l'inglese, eppure discute
animatamente.
Intono le litanie lauretane. All'invocazione "Regina degli angeli" il demonio
caccia un urlo tremendo; occorrono otto persone per tenere Assunta. Noi
ripetiamo l'invocazione più volte, in tono sempre più elevato, con la
partecipazione di tutti i presenti. E' il momento più forte. Poi Vicka si
avvicina a me: << Sono già tre ore che preghiamo. E' tempo di portarla in
chiesa>>. Un italiano che sa l'inglese mi ripete una frase del diavolo: ha detto
che sono presenti in venti demoni. Andiamo in chiesa e Assunta viene fatta
entrare nella cappella delle apparizioni. Là p.Slavko e p.Felipe pregano su di
lei, fino alle diciannove. Poi escono tutti e ritorniamo alle ventuno; nella
cappella delle prime apparizioni i due sacerdoti pregano ancora fino alle
ventitré. Sappiamo poi che Assunta ha parlato in varie lingue. Ci viene dato
appuntamento per il pomeriggio seguente; è un caso molto duro.
Alla mattina seguente andiamo da p.Jozo che, dopo la messa, impone le mani sul
capo di Assunta; i demoni non resistono a questo gesto e reagiscono con
violenza. P.Jozo fa portare Assunta in chiesa: occorre trascinarla con grande
forza. C'è molta gente; il padre ne approfitta per fare una catechesi
sull'esistenza del demonio. Poi prega e asperge più volte Assunta con acqua
benedetta; le reazioni sono violentissime. Dobbiamo ritornare a Medjugorje;
p.Jozo fa in tempo a dirci che occorre spronare Assunta a collaborare: è troppo
passiva, non si aiuta. Alle tredici p.Slavko e p.Felipe riprendono a pregare
nella canonica. Dopo un'ora veniamo chiamati per collaborare con le nostre
preghiere; ci viene detto che i demoni si sono molto indeboliti, ma occorre
l'adesione piena di Assunta. Mentre preghiamo, si cerca di far pronunciare
all'infelice il nome di Gesù; ci prova, ma sembra presa da sintomi di
soffocamento. Le viene posto il crocifisso sul petto e le si suggerisce di
rinnegare ogni tipo di magia e sortilegio (è un passaggio determinante in
simili casi). Assunta annuisce; era quello che ci voleva. Continua la preghiera
finché anche Assunta riesce a pronunciare il nome di Gesù, poi inizia l'Ave
Maria. A questo punto scoppia in un pianto dirotto. E' libera! Usciamo per
recarci in chiesa; ci viene detto che Vicka si è sentita male nell'istante
stesso in cui Assunta veniva liberata; stava pregando per questo.
In chiesa Assunta era in prima fila. Ha seguito con fervore il rosario e la
messa; non ha avuto nessuna difficoltà a comunicarsi. E' questo un test
importante. A cinque anni di distanza posso confermare che la liberazione è
stata radicale. Ora quella mamma è una testimonianza vivente nella misericordia
di Dio ed è uno dei membri più attivi del gruppo. Non esita a dire che la sua
liberazione è stata un trionfo del Cuore Immacolato di Maria.