Catastrofi apocalittiche o trionfo
di Maria? - Don Gabriele Amorth
(Eco nr. 136)
Siamo tutti impegnati a preparare il grande
Giubileo del 2000, sulla scia del programma predisposto dal S.Padre. Questo
dovrebbe essere il nostro massimo impegno. Sembra invece che tanti siano sul
piede d'allarme, per ascoltare le sirene di sventura. Non mancano proprio
sedicenti veggenti e carismatici che ricevono messaggi dal cielo, con l'annuncio
di immani catastrofi, o addirittura di una "venuta intermedia" di Cristo, di cui
la Bibbia non parla e che gli insegnamenti del Vaticano II indirettamente
giudicano impossibile (si legga la Dei Verbum n.4).
Sembra di essere tornati ai tempi di Paolo, quando i Tessalonicesi, così
convinti dell'immediato avverarsi della parusia, si agitavano di qua e di là,
senza più combinare niente di buono; e l'apostolo è intervenuto decisamente:
quando sarà lo sa Iddio; voi intanto lavorate in pace e chi non lavora neppure
mangi. O sembra di rivivere i tempi degli anni '50, quando la gente si rivolgeva
spaventata a p.Pio per chiedergli: "Sr.Lucia di Fatima ha detto di aprire il
terzo segreto nel 1960. Che cosa avverrà dopo? Che cosa avverrà? E p.Pio si
faceva serio e rispondeva: "Sapete che cosa avverrà dopo il 1960?
Volete proprio saperlo?". Le persone si stringevano a lui con le
orecchie tese. E p.Pio, serio serio: "Dopo il 1960 verrà il 1961".
Questo non significa che non succeda niente. Chi ha gli occhi, vede bene quello
che è già successo e quello che tuttora sta succedendo nel mondo. Ma non avviene
nulla di ciò che predicono i profeti di sciagure. Sfortunati loro poi quando, e
sono stati i più noti e i più ascoltati, hanno azzardato una data: 1982, 1985,
entro il 1990... Non è accaduto nulla di quanto predicevano, ma la gente non
toglie loro la fiducia: "Quando? Sicuramente entro il 2000". Entro il 2000 è il
nuovo cavallo vincente. Ricordo quello che mi fu riferito da persona molto
vicina a Giovanni XXIII. Di fronte a tanti messaggi celesti che gli venivano
riferiti, di cui molti diretti proprio a lui, ebbe a dire: "Mi sembra strano. Il
Signore parla a tutti, ma a me, che sono il suo vicario, non dice nulla!".
Quello che posso raccomandare ai nostri lettori è di usare il buon senso. Non mi
dispiace che sei su sei ragazzi di Medjugorje si siano sposati e abbiano
figli: non pare proprio che siano in attesa dell'apocalisse. Se poi guardiamo a
quanto ci è stato detto ed è degno di fiducia, noto tre previsioni. D.Bosco, nel
famoso "sogno delle due colonne", prevedeva un trionfo di Maria superiore a
quello di Lepanto. S.Massimiliano Kolbe diceva: "Vedrete la statua
dell'Immacolata sulla cima del Cremlino". A Fatima la Madonna ha assicurato:
"Alla fine il mio Cuore Immacolato trionferà". In queste tre profezie non trovo
nulla di apocalittico, ma solo motivi per aprire il cuore alla speranza che il
Cielo ci venga in aiuto e ci salvi dal caos in cui siamo già immersi fino al
collo: nella vita di fede, nella vita civile e politica, negli orrori che
riempiono i titoli dei giornali, nella perdita di ogni valore.
Non dimentichiamo che le profezie di sventura sono sicuramente false. Invito
perciò i nostri lettori a guardare in alto, a guardare al futuro con la fiducia
che la Mamma Celeste ci sta aiutando. Ringraziamola fin d'ora e prepariamoci con
ogni impegno alla celebrazione del Giubileo, seguendo serenamente le indicazioni
date dal Papa, il quale parla sempre di una Nuova Pentecoste della Chiesa.
d.Gabriele Amorth
Altre domande - Mi vengono proposte due domande, che vari lettori hanno inviato
in seguito al mio articoletto pubblicato nel n° 133 di Eco. Cerco di rispondere
nella brevità qui richiesta.
1. Che cosa vuol dire: "Alla fine il mio Cuore Immacolato trionferà"?
Non c'è dubbio che si parla di un trionfo di Maria, ossia di una grande grazia
da lei ottenuta a favore dell'umanità. Queste parole vengono illustrate dalle
frasi che le seguono: la conversione della Russia e un periodo di pace per il
mondo. Non credo sia possibile andare oltre, perché lo svolgimento dei fatti
farà capire solo alla fine in che modo tali parole si attueranno. Non
dimentichiamo che ciò che sta più a cuore alla Madonna è la conversione, la
preghiera, che non si offenda più il Signore.
2. Se si conosce quando un profeta è vero e quando è falso soltanto dopo che
si sono avverate o no le sue profezie, nel frattempo non bisogna credere a
nessuno? Allora di tanti avvertimenti che leggiamo nella Bibbia stessa, ad opera
di profeti, o di fatti preannunciati in varie apparizioni, che possono indurre
al pentimento e farci evitare disastri, dobbiamo non tenerne conto? A che cosa
servirebbero questi preavvisi del Cielo?
Il criterio suggerito dal Deuteronomio (18,21) corrisponde anche al criterio
evangelico: dai frutti si conosce se una pianta è buona o cattiva (cf Lc
6,43-45). Ma allora non è proprio possibile capire qualcosa prima? Penso di sì,
quando il messaggio proviene da una fonte di cui si è già provata la bontà, la
credibilità, perché ha già dato quei frutti buoni in base ai quali si vede se
una pianta è buona. Proprio la Bibbia ci presenta profeti, ben riconosciuti come
tali (si pensi, ad esempio, a Mosé, a Elia), di cui ci si poteva fidare. E non
dimentichiamo che il discernimento dei carismi spetta all'autorità
ecclesiastica, come ha ricordato il Vaticano II (L.Gentium n.12).d.G.A.
Conclusione - Questa cultura apocalittica, che si impone oggi quasi come una
rivelazione nella rivelazione, dimenticando che non si può togliere né
aggiungere nulla alla Parola di Dio (cf Dent 4,2; Apoc 22,18), diffonde continui
allarmi limitati a castighi terrestri, ma non genera conversioni, né favorisce
la crescita delle anime in una ordinata vita di impegno cristiano. Essa
attecchisce in persone che non hanno sicure basi dottrinali, oppure coltivano
solo un'idea miracolistica della fede e rincorrono soluzioni extra-ordinarie e
traumatiche dei mali odierni. Da questa cultura ci ha già messo in guardia Gesù
stesso: Molti diranno: eccolo qui, eccolo là; non vi credete (Mt 24,23).
Tenetevi pronti perché il Figlio dell'uomo verrà nell'ora che non pensate! (Lc
12,40). Queste previsioni catastrofiche sono in contrasto con il linguaggio
della Chiesa, con la visione realistica ma serena del Papa e con i messaggi
stessi di Medjugorje, sempre miranti al positivo! Anzi questi profeti di
sventura, invece di rallegrarsi della clemenza e pazienza di Dio, che attende la
conversione, sembrano dispiaciuti che non si realizzino, entro il tempo
previsto, i mali minacciati. Come Giona, indispettito del perdono di Dio a
Ninive, fino ad augurarsi la morte (Giona 3). Ma il peggio è che queste
pseudorivelazioni finiscono per oscurare l'autorità assoluta della Parola di
Dio, quasi che gli "illuminati" fossero solo quelli che credono in esse, mentre
quelli che le ignorano o non vi credono, sarebbero "all'oscuro di tutto". Ma la
Parola di Dio ci ha già aperto gli occhi su tutto: Voi, fratelli, non siete
nelle tenebre, così che quel giorno possa sorprendervi come un ladro: voi tutti
infatti siete figli della luce e figli del giorno (1 Tess 5,4-5). ** Il terzo
segreto di Fatima - Il card. Ratzinger ha tagliato corto con tutte le illazioni
fatte sul terzo segreto di Fatima nell'80° anniversario dell'ultima apparizione
(13 ott.): "Sono tutte fantasie". Sullo stesso argomento l'anno scorso aveva
detto: "La Vergine non fa sensazionalismo, non crea paure, non presenta visioni
apocalittiche, ma guida gli uomini verso il Figlio" (vedi Eco 130 p.7). Anche
mons.Capovilla, segretario di Papa Giovanni XXIII, racconta su La Stampa del
20.10.97 come reagì Papa Giovanni nel 1960 davanti alle quattro paginette
scritte a mano da suor Lucia, fatte leggere anche ai più intimi collaboratori:
le fece richiudere in una busta dicendo: "Non do nessun giudizio". Lo stesso
segretario aggiunge che "il segreto non contiene nessuna scadenza di tempi" e
bolla come "fandonie" sia le versioni che parlano delle divisioni e deviazioni
nella Chiesa dopo il Concilio, sia quelle che parlano di prossime catastrofi,
che circolano da tempo. Vera catastrofe, sappiamo, è la dannazione eterna. Ogni
tempo è buono per convertirsi ed entrare nella vita vera. I disastri che
capitano e i mali stessi che gli uomini si procurano, servono alla loro
purificazione e conversione, perché si salvino. Per chi sa leggere negli
avvenimenti, tutto serve alla misericordia di Dio.